[...] To realize the relative validity of one’s convictions and yet stand for them unflinchingly is what distinguishes a civilized man from a barbarian.

–Joseph Schumpeter, Capitalism, Socialism and Democracy

martedì 19 novembre 2013

Convegno: "Ventotene, isola di confino"



"Ventotene è uno scoglio squallido, un atomo di miseria nella distesa immensa del mare"
(Umberto Terracini)


Ventotene è uno sputo di terra nel mare davanti a Formia.
È una delle isole dell'arcipelago pontino.
È, come ricorda Terracini, uno dei tanti “atomi opachi del male” che uniscono in una vergognosa catena molte piccole isole, che da sperduti paradisi naturali in i cui cittadini vivevano grazie ad un’economia di sussistenza si sono trasformati in crudeli prigioni a cielo aperto, nelle quali il fascismo pensava di riuscire a confinare le idee a lui contrarie.
Pensava, perché si è sbagliato.
Si è sbagliato perché non è con l’oppressione, con i libretti di regole, con i militari che ti seguono sempre, con i pasti ridotti, con il freddo d’inverno e con la solitudine straziante che si uccidono le idee. Le idee, soprattutto quelle di libertà e democrazia, sono dei germi che nelle comunità circolano, si muovo tra le persone, si trasformano e crescono. E così è successo anche a Ventotene, che da luogo dove far morire il pensiero e l’acume di uomini come Sandro Pertini, Umberto Terracini e, tra i bresciani, Italo Nicoletto, si è trasformata in una vera ”università del confino”, nella quale si sono formati i quadri dirigenti che saranno poi i protagonisti nella prima fase della Repubblica.


Poco importa se Il Capitale era nascosto nella copertina dei Tre Moschettieri e se il Manifesto di Ventotene non poteva che girare illegalmente; quelle idee non sono comunque morte, e nella rielaborazione data su quello scoglio, ancora fanno parte del patrimonio culturale che andò a formare la nostra Costituzione.


In quest’ottica è stato davvero rilevante il convegno rivolto ai giovani di tutta Italia che l’ANPI Nazionale ha organizzato proprio nell’isola di Ventotene. La partecipazione è stata calorosa e temi come la forma dello Stato fascista e la storia di Ventotene, con particolare attenzione al periodo tra le due guerre, hanno poi fatto da base a riflessioni più ampie, ad esempio sulla struttura e sulle funzioni dell’ANPI stesso. La presenza del presidente Smuraglia in tutti i momenti del convegno è stata avvertita davvero positivamente da tutti, come anche il regalo di due testi che ha fatto il mese successivo a tutti i partecipanti.


Interessante è stato anche il confronto tra i diversi modelli delle ANPI giovanili, che in ogni luogo dello stivale sembrano avere delle modalità differenti, mostrando con ciò le più variegate forme di partecipazione e gli enormi spazi che l’ANPI lascia ai giovani.


Due bei giorni, sicuramente, che sarebbe bello ripetere nei prossimi anni, in modo da poter continuare a tenere i contatti (che, comunque, stanno proseguendo personalmente) tra tutti i ragazzi che in Italia credono ancora nell’antifascismo e nei valori della Resistenza.



marco castelli
martina melgazzi