[...] To realize the relative validity of one’s convictions and yet stand for them unflinchingly is what distinguishes a civilized man from a barbarian.

–Joseph Schumpeter, Capitalism, Socialism and Democracy

sabato 26 aprile 2014

Discorso a Roncadelle per il 25 aprile


Salve a tutti. Buona mattina! Buon 25 aprile!
sono davvero onorato di avere l’opportunità di essere qui con voi oggi e ringrazio di cuore le associazioni che, insieme al Comune di Roncadelle, anche quest’anno hanno organizzato questa commemorazione. In primis la sezione ANPI Peppino Impastato, della quale fa parte anche il presidente onorario dell’ANPI provinciale Cecco Pellacini, che tutti i giorni ed in particolare oggi dovremmo ringraziare per la sua scelta di settant’anni fa, e, per la prima volta, anche il Movimento Nonviolento di Brescia.
Nonviolenza e Resistenza quindi. Un binomio che, se inizialmente potrebbe sembrare quanto meno particolare è, in verità, forte di senso e di significati e di nuovi stimoli per l’oggi
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lunedì 14 aprile 2014

Discorso all'OM-IVECO per il 25 aprile

14 aprile 2014; h 14:00
FIAT – OM IVECO


Care lavoratrici e lavoratori dell’IVECO,
            devo confessare una certa emozione nell’intervenire davanti a voi in questa occasione; e certamente l’emozione è accresciuta anche dal fatto di dover parlare da giovane in nome dell’associazione che rappresenta chi ha combattuto la guerra di Liberazione, e cioè l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Una scelta, quella dell’ANPI di coinvolgere i giovani nelle celebrazioni e nella vita dell’associazione, che vuole incarnare il senso della continuità del messaggio della Resistenza anche oltre i limiti della generazione che ha vissuto direttamente l’oppressione nazifascista, provando a tradurre i valori che hanno guidato la Resistenza partigiana nelle sfide dell’oggi.

martedì 8 aprile 2014

Il tema dell'altro in Kapuscinski


Mi considero uno studioso dell’Alterità: di altre culture, di altri modi di pensare, di altri comportamenti. Voglio conoscere un’estraneità intesa in senso positivo, ed entrarci in contatto per capirla.
(Ryszard Kapuściński; Lapidarium)


Ryszard Kapuściński è forse il più grande reporter del XXI secolo, sia per gli scenari e i paesi visti e raccontati, ma, soprattutto, per  la sua capacità di raccogliere tutte le sue riflessioni in grandi snodi tematici, tra i quali spicca in particolare il “problema dell’altro”.
Per il reporter, autore di un genere letterario corale come il reportage, l’altro è un essere misterioso ed affascinante. Un insieme di caratteri culturali comuni e di volontà personale che rende ogni incontro un fatto unico ed irripetibile. Ma l’incontro con l’altro non è solo questo, è anche “lo specchio in cui guardarsi e capire chi si è”.
Questa relazione inizia e finisce con l’appello socratico: “Nosci te ipsum” (Conosci te stesso), in quanto il senso della propria identità è sia il necessario punto d’inizio per un incontro che possa essere fecondo, sia il dato che viene arricchito dal confronto e dal contatto con gli altri.