[...] To realize the relative validity of one’s convictions and yet stand for them unflinchingly is what distinguishes a civilized man from a barbarian.

–Joseph Schumpeter, Capitalism, Socialism and Democracy

martedì 23 aprile 2013

I perchè di una scelta difficile



Perché candidarsi a 18 anni al Consiglio Comunale di Brescia, una tra le maggiori città d'Italia per popolazione ed importanza? Ignoranza? Desiderio di carrierismo? Sopravvalutazione? Probabilmente sono questi i primi pensieri che possono passare nella mente di una persona che viene a conoscenza di questa notizia, ma sono proprio queste le riflessioni alle quali mi piacerebbe rispondere con questa breve lettera, per provare a convincervi che la mia non è stata una scelta presa per questi motivi, ma che c'è tutt'altro in questo mio impegno.


Quando, il 13 aprile, il giorno prima delle primarie del centro-sinistra, Marco Fenaroli mi ha proposto di partecipare a questa avventura la mia prima reazione è stata di incredulità più completa. Un "Chi io?", di donabbondiana memoria, seguito dalla tentazione di declinare gentilmente l'invito, portando come ragione il dover affrontare tra poche settimane l'Esame di Stato, è affiorato nella mia mente. Messa da parte l’impulsività e la prima reazione, ho chiesto di poterci riflettere per qualche giorno, ma sarebbe bastato guardare le prime pagine di qualsiasi giornale per intuire quale sarebbe potuta essere la mia posizione, fra un’elezione a vuoto del Presidente della Repubblica e lo scacco istituzionale che abbiamo vissuto a livello nazionale.

Ho pensato, soprattutto, che in una situazione politica come quella attuale sarebbe stato vergognoso rifiutare. So che è  facile lamentarsi, vedere che le cose non vanno bene. Più difficile è mettersi in gioco. Metterci la faccia. Provare a cambiare in meglio la propria realtà, cominciando dalle piccole cose. Non pensando ai partiti ed ai massimi sistemi, ma ripartendo dalle persone, dalle loro necesità e dai loro problemi.

Ripartendo con dedizione dall’unità base della nostra società: la Città.

Come si può delegare questo impegno ad altri?

Si può delegare questo sentimento ad altri?

"Appena il servizio pubblico cessa d'essere la principale occupazione dei cittadini [...] lo Stato è già prossimo alla rovina" 

scriveva Jean-Jacques Rousseau nel suo "Il contratto sociale". Come dargli torto?
Ma a 18 anni non sono forse troppo giovane per propormi ad una carica di questo genere? Anche se la situazione sociale e politica moderna è fortemente cambiata da quanto gli studenti della Scuola di Barbiana hanno pubblicato le loro riflessioni nel libro Lettera a d una professoressa, gli stimoli fondamentali di quel testo non sono ancora scaduti nella loro attualità, e di sicuro valido come stimolo ancora oggi è che:


[...] Le mode gli hanno detto che i 12-21 anni sono l'età dei giochi sportivi e sessuali, dell'odio per lo studio. Gli hanno nascosto che i 12-15 anni sono l'età adatta per impadronirsi della parola. I 15-21 per usarla nei sindacati e nei partiti. Gli hanno nascosto che non c'è tempo da perdere...


Ed è anche per queste frasi, per il fatto che la politica sia l’uscire insieme dai problemi comunii che dopo pochi giorni sono tornato alla Sede del Comitato Al Lavoro con Brescia per firmare i moduli di accettazione della Candidatura.


Infine c’è un ultimo aspetto che è stato per me importante in questa scelta, ed è la bellezza della Politica...

Fare Politica è bello e deve essere bello, a maggior ragione di fronte alle azioni ambigue e discutibili che stanno trasformando la sfera politica in una discarica di corruzioni e di compromessi.

Non voglio essere un “idiotes”, un idiota. L’etimologia di questa parola è greca ed indica “l’uomo privato”, l’opposto dell’ “uomo pubblico” che si mette al servizio della comunità ed affina in questo modo le sue competenze. Guardo con sospetto coloro i quali si ostinano a trovare il male nella Politica  e che poi si rinchiudono nelle loro realtà private ed egoiste, restando sordi ad ogni occasione di collaborazione.

Bisogna essere di parte per essere di tutti. Ed io ho sì deciso di mettermi in gioco (espressione credo migliore di scendere in campo, come se la politica fosse un’arena o un campo da calcio dove rincorrersi senza progettualità), per una parte, ma questo è solo un modo per potermi impegnare davvero per tutti. Per coloro che sceglieranno la mia lista e per quelli che sceglieranno la coalizione opposta. Perché la città è e deve essere di tutti. Non di una temporanea maggioranza.

Giunto alla fine di questo mio "atto di scusa" nei confronti di tutti coloro che si sono stupiti di questa mia candidatura, dovrebbe essere arrivato il momento, tipico nelle tribune elettorali, del "cos'ho io che gli altri non hanno". Purtroppo credo che dovrei essere molto presuntuoso per pretendere di avere delle cose che gli altri candidati Consiglieri Comunali, non hanno. Magari conosco la situazione della scuola e del mondo giovanile attuale, ma non è poi una gran cosa. Per questo ho deciso di concludere questa mia presentazione non con quello che mi vanto di avere in più, ma con quello che sono sicuro avere in meno.
Di sicuro non ho nemici fissi in Loggia (come d'altronde non li hanno nemmeno i miei compagni di lista) i quali, per vendicarsi di una delibera bocciata, si tenta in ogni modo, indipendentemente dalla bontà o meno del provvedimento, di non far passare le mozioni.
Di sicuro non ho corso centinaia di corridoi alla ricerca di una raccomandazione o di un permesso in più.
Di sicuro non sono un “figlio del partito”, ma la mia candidatura è civica come la lista che la propone.
Di sicuro non ho perso la voglia di seguire personalmente ogni caso e di verificare di persona ogni aspetto che mi venga proposto.
Di sicuro non ho addosso la smania di voler sempre trovare la strada più breve e più accondiscendente.
Di sicuro non ho perso fiducia nella nostra Costituzione e nelle potenzialità di questa città.

Sono giovane, ma non per questo mi ritengo esonerato dall’impegno politico e sociale. La mia inesperienza non mi frena, mi rende desideroso di capire e di agire. Agire magari con forme e temi diversi dai soliti. Con una prospettiva diversa. Ma sempre per preservare lo Stato donatoci dalla Resistenza e per preservare e mettere in atto la Costituzione, frutto della lotta antifascista.

Se sono riuscito a rispondere ai dubbi iniziali e magari ti può interessare valorizzare la mia proposta politica, ti chiedo, in occasione delle prossime elezioni amministrative che si svolgeranno a Brescia il 26 e 27 maggio, di votare, all’interno della coalizione di centro-sinistra a sostegno del candidato Sindaco Emilio Del Bono, la lista “Marco Fenaroli - Al Lavoro con Brescia”, esprimendo la tua preferenza per Marco Castelli.

Grazie mille per l’attenzione e per il sostegno!

marco castelli





Foto: E proprio in una fase politica tanto delicata e sconfortante, anziché rinunciare o distogliere lo sguardo, ho accettato di mettere a disposizione anch'io le mie competenze e il mio impegno per provare a tornare a una politica alta e nobile, intesa come servizio; una politica fatta di persone in carne e ossa che decidono di farsi carico di una sofferenza sociale ormai dilagante, per cercare di ridare speranza: sarò candidata alle elezioni comunali, all'interno della coalizione di centro-sinistra, nella lista "Marco Fenaroli. Al lavoro con Brescia". Si comincia!