Gli F-35 sono dei cacciabombardieri con la predisposizione a portare armi atomiche. Sono aerei i cui primi progetti statunitensi risalgono a più di vent'anni fa (l'Italia votò poi il finanziamento dei primi prototipi nel 1996) e pertanto con tutti i limiti di una progettazione ormai datata e considerata “inaffidabile” dallo stesso Pentagono che ne ha seguito lo sviluppo.
Al momento il governo italiano ha firmato per l'acquisto e l’assemblaggio di sei prototipi.
Solo con la realizzazione del modello definitivo, slittata ormai oltre il 2015, verrà eventualmente firmato il contratto che deciderà se, quali e quanti aerei comprerà l'Italia e le penali per le inadempienze.
- Quanto costa il progetto per le casse italiane?
Il costo del progetto è ad ora stimato in 11,8 miliardi di euro, ma non è escluso che possa ancora aumentare. Inoltre in questo calcolo non sono considerate le spese che saranno necessarie per l’addestramento dei militari all’uso di questi aerei e le successive spese di gestione, che di sicuro faranno lievitare il costo totale del progetto fino a portarlo, secondo alcune stime, oltre i 60 miliardi.
Questi aerei non generano un’occupazione significativa in proporzione all’investimento economico e certo non rivitalizzeranno l'economia del Paese.
- È possibile ritirarsi da questo progetto o ci sono penali?
Le spese militari sono sottoposte annualmente a revisione parlamentare, e pertanto basterebbe una deliberazione del Parlamento in tal senso per fermare il progetto.
Inoltre non è previsto il pagamento di alcuna penale per uscire da questo programma di sviluppo militare, tanto che altri importanti paesi come Canada, Australia, Turchia, Olanda e Regno Unito hanno già preso questa decisione senza che questa avesse alcuna ricaduta in termini di penali economiche o di un peggioramento dei rapporti diplomatici con gli Stati Uniti.
- Come mai, vista la situazione dei nostri conti, i nostri politici continuano a seguire questa strada?
Il Ministro della Difesa Mauro spiega che l'acquisto di questi aerei è necessario per “svecchiare” l'apparato bellico italiano e per ridurre i suoi costi di riparazione, che con il passare degli anni stanno aumentando.
La risposta però non può esimersi da una considerazione prettamente politica. Ha senso comprare dei
cacciabombardieri atomici quando non ci sono più i soldi per pagare la benzina ai Vigili Urbani? Quando i Vigili del Fuoco hanno problemi con i Canadair? Quando l'articolo 11 della nostra Costituzione recita ”L'Italia ripudia la guerra, come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”?
- Cosa possiamo fare per non far approvare questo acquisto?
L'unica soluzione per provare a fermare questo enorme sperpero di denaro pubblico sembra essere quella di convincere i nostri parlamentari a votare contro il proseguo di questo progetto. La votazione parlamentare dovrebbe svolgersi entro la fine dell'anno, e pertanto il tempo non è tantissimo. Una tra le azioni più facili da fare immediatamente è firmare la petizione che trovi on-line all'indirizzo: http://www.change.org/it/petizioni/parlamentari-della-repubblica-italiana-il-parlamento-ha-potere-decisionale-sull-acquisto-degli-armamenti-nazionali-se-s%C3%AC-come-mai-spendiamo-12-miliardi-per-gli-f35-quando-non-ci-sono-soldi-per-molto-altro.
Inoltre si può scrivere alla mail comitatobrescianonof35@gmail.com per avere informazioni sulle attività del comitato.
Altre informazioni sugli F-35 sono reperibili all'indirizzo: http://comitatobsnof35.blogspot.it/
