[...] To realize the relative validity of one’s convictions and yet stand for them unflinchingly is what distinguishes a civilized man from a barbarian.

–Joseph Schumpeter, Capitalism, Socialism and Democracy

lunedì 9 settembre 2013

Articolo su Nuova Resistenza dopo l'incontro alla festa "Bella Ciao"

Con Nuova Resistenza la «seconda vita» Anpi

I GIOVANI. L'associazione ha scongiurato il pericolo del reducismo
I giovanissimi «nuovi resistenti» alla festa Bella Ciao di Sant'Eufemia
I giovanissimi «nuovi resistenti» alla festa Bella Ciao di Sant'Eufemia
«Ho sentito l'esigenza di unirmi a Nuova Resistenza perché sono convinto che tocchi a me e ai miei coetanei il compito di custodire e preservare la memoria: un giorno saremo noi a passare il testimone in un'ideale staffetta tra generazioni». Andrea, studente liceale, da poco arrivato tra i gli studenti che hanno dato vita, da quasi un anno, al gruppo giovanile nato da una costola dell'Anpi di Brescia, spiega così le ragioni che lo hanno spinto all'impegno personale. La festa «Bella Ciao», che si è conclusa ieri sera negli spazi del circolo Arci di Sant'Eufemia, ha rappresentato l'occasione per illustrare le ragioni che hanno portato questi ragazzi a far parte prima dell'Anpi, l'Associazione nazionale dei Partigiani, e poi a farne nascere la sorella minore.
E' emerso, nei diversi interventi, il bisogno fortemente avvertito di impedire che l'oblio annebbi i contorni del passato, impedendo di affrontare il futuro con la necessaria consapevolezza della storia che lo ha prodotto, senza comprometterlo con gli stessi errori commessi in precedenza. Marco Castelli ha ricordato che l'Anpi, con una decisione presa dal suo quattordicesimo congresso, «dal 2006 ha aperto le porte ai simpatizzanti, dando il via a un profondo ricambio generazione». SCONGIURATO il pericolo di morire per reducismo, l'associazione si è così regalata una seconda vita, «confrontandosi anche con chi, per naturali ragioni anagrafiche, non c'era ancora quando infuriava la lotta partigiana». Martina Melgazzi, nel ripercorrere i dodici mesi di attività di Nuova Resistenza, ha indicato nella risposta alla volontà della giunta Paroli di ricollocare il Bigio, «il primo momento che ci ha visto protagonisti del dibattito cittadino, la molla che ha fatto scattare il nostro appoggio alla candidatura di Emilio Del Bono». Da quel momento le iniziative si sono moltiplicate: «Abbiamo organizzato manifestazioni pubbliche e un flash mob in piazza Vittoria, abbiamo svolto incontri e approfondimenti sulla Costituzione, l'eredità più bella che la lotta di liberazione potesse lasciarci, e abbiamo visitato e celebrato i luoghi più significativi della Resistenza sul nostro territorio». LA DOMANDA posta da un anziano signore seduto in platea, che si è chiesto se l'Italia sia mai stata davvero «defascistizzata», ha trovato immediata risposta nell'osservazione di ciò che succede nel mondo giovanile, bresciano e non solo. «Le sedi di Casa Pound, legate a doppio filo a Forza Nuova, esistono e sono operative -, hanno risposto i ragazzi -: queste realtà testimoniano la necessità crescente di contrastare organizzazioni che si ispirano in modo evidente a un'ideologia che la Costituzione per prima vieta possa essere professata». Il contrasto avverrà ripudiando ogni forma di violenza: «Siamo un gruppo pacifico - hanno sosttolineato i "nuovi resistenti" -: le nostre armi saranno le parole, i ragionamenti e i comportamenti, li useremo per cambiare in meglio il destino del nostro Paese, ancorandolo ai valori di chi si è sacrificato perché diventassero l'architrave su cui far poggiare la convivenza».

Mauro Zappa