Febbraio 2013: campagna elettorale nazionale. Silvio Berlusconi: “Restituirò l’IMU”.
Aprile 2013: campagna elettorale bresciana. Laura Castelletti: “Un abbonamento gratuito per un anno ad ogni famiglia per metro e bus”
Aprile 2013: campagna elettorale bresciana. Laura Castelletti: “Un abbonamento gratuito per un anno ad ogni famiglia per metro e bus”
Due cose diverse o solo il ridimensionamento su scala locale dello stesso concetto?
Non sono, d’altronde, entrambe promesse fatte per cercar voti? Non sono, d’altronde, entrambe delle azioni che non hanno alcunché di programmatico, ma che si esauriscono nell’immediato post elezioni? Non sono, pertanto, entrambe la stessa declinazione di uno stesso opportunistico concetto?
Do ut des elettorale: l’ultima moda per comprare onestamente i voti dei cittadini.
marco castelli
P.S. Per incentivare l’uso della metro non è forse meglio, utilizzando gli stessi fondi, diminuire il costo dei biglietti e degli abbonamenti? Più semplice e lineare, forse. Programmatico e meno da slogan elettorale, anche...
P.P.S. A chi può sostenere che certe promesse abbiano ogni diritto di essere inserite in un programma, rispondo che un programma, come suggerisce la parola stessa, deve contenere delle proposte programmatiche. Le promesse programmatiche, invece, non esistono.