Eravamo in molti lì ad attendere i risultati di queste elezioni.
C'era Isaac che, rassegnato alla lentezza della connessione della Loggia, si rifugiava a controllare le mail dal cellulare.
C'era Francesca che, nonostante i dati salissero con una lentezza esasperante, continuava a tormentare il mouse per studiare il lento progresso delle percentuali ora che le sezioni mandavano i loro dati.
C'era Marco che chiacchierava tenendo sempre sott'occhio il crescere dei risultati.
C'erano Rolfi, Nini Ferrari e Onofri che giravano per la sala.
C'erano candidati vicini alla crisi di nervi per i voti promessi che non arrivavano e che minacciavano di togliere tutti gli amici da Facebook nel caso i conti non fossero quadrati.
E c'ero in mezzo a tutto questo anche io.
Ma che ci facevo lì in mezzo, io?
Che ci facevo lì in mezzo, anche io?
Beh, da bravo candidato seguivo l'andamento delle elezioni, dei voti ai sindaci, alle liste ed alle preferenze individuali. E con grande gioia per tutti e tre i campi!
Se per il sindaco le prospettive di sono dimostrate veritiere (e questo è già qualcosa) e quindi solo tra due settimane si deciderà davvero chi indosserà la fascia tricolore per le liste invece le sorprese sono state numerose. Dalla dimostrazione di forza del PD bresciano (27%) che quasi raddoppia sul PdL (14%), in forte calo come anche la Lega (9%). In poche parole se Paroli è riuscito a raggiungere il ballottaggio è stato principalmente grazie all'azione di collante del discontento che ha fatto la lista "X Paroli" (10%), nella quale tuttavia non sembrano aver trovato un grande spazio nomi come, ad esempio, quello di Altobelli che, con le sue 78 preferenze, da candidato assessore allo sport non sembra proprio entrerà nemmeno in Consiglio Comunale.
Tra le fila invece del centro-sinistra le uniche due formazioni che, insieme al PD, sono riusciti a raggiungere dei risultati di rilievo e che le possono portare ad esprimere una rappresentanza in Loggia sono la lista Civica per Del Bono ed Al lavoro con Brescia - Marco Fenaroli. Ma se della prima il risultato era quasi scontato, per la seconda, soprattutto dopo i primi sondaggi, si tratta di un importante traguardo che si è potuto realizzare grazie ad un grande lavoro di tutti i candidati che è riuscito a creare un elevato grado di affezione (che si può vedere anche solo nel numero di preferenze personali ai singoli candidati) e grazie alla spinta data da Marco Fenaroli e Francesca Parmigiani, che con 849 preferenze il primo e con 661 preferenze la seconda, sono riusciti a classificarsi fra i più "preferenziati" in assoluto nonostante facciano parte di una lista che ha avuto il 4,60% dei consensi.
Da notare anche il prevedibile crollo del Movimento5stelle, che da un 14% alle ultime elezioni regionali è sceso ad un 7% a queste amministrative, e il blocco delle civiche (Onofri e Castelletti) non oltre il 7%. Sicuramente un buon risultato, ma che sembra essere scarso per coloro che fino a qualche giorno fa assicuravano di poter arrivare "almeno" al ballottaggio.
Interessante anche il fatto che entrambi i partiti per i quali è venuto a Brescia il leader nazionale (caso a parte quello di Vendola, che sosteneva una realtà diversa da Sinistra e Libertà come Al Lavoro con Brescia) non abbiano tratto particolare giovamento da questa loro presenza. Un ennesimo segno di poca fiducia nella politica nazionale come quello, pesantissimo dell'astensionismo?
Infatti se c'è un dato che rimarrà nella storia di questa tornata elettorale è l'impressionante astensionismo - 1 bresciano su 3 non si è recato alle urne - che segna un momento nuovo nella storia democratica di questo paese, che aveva visto comunque, anche nei più difficili momenti politici, una grande affluenza alle urne per le elezioni comunali, visto che comunque si instaura un rapporto molto stretto fra candidati e popolazione che di solito porta ad una maggiore partecipazione al voto.
Probabilmente per fare un'analisi completa di questo preoccupante fenomeno bisognerà aspettare i dati sull'affluenza per il secondo turno delle elezioni, ma già da ora questo sembra essere un parametro che drammaticamente mina la base del nostro sistema di rappresentanza democratica.
L'ultima nota sulle liste, purtroppo negativa, è rappresentata dai 540 voti a Forza Nuova, che sommati a quelli per Fratelli d'Italia sono un 3,5 percento di tinte fosche - leggesi: nere - che si ammassano nel centro della civiltà bresciana.
Interessante anche il fatto che entrambi i partiti per i quali è venuto a Brescia il leader nazionale (caso a parte quello di Vendola, che sosteneva una realtà diversa da Sinistra e Libertà come Al Lavoro con Brescia) non abbiano tratto particolare giovamento da questa loro presenza. Un ennesimo segno di poca fiducia nella politica nazionale come quello, pesantissimo dell'astensionismo?
Infatti se c'è un dato che rimarrà nella storia di questa tornata elettorale è l'impressionante astensionismo - 1 bresciano su 3 non si è recato alle urne - che segna un momento nuovo nella storia democratica di questo paese, che aveva visto comunque, anche nei più difficili momenti politici, una grande affluenza alle urne per le elezioni comunali, visto che comunque si instaura un rapporto molto stretto fra candidati e popolazione che di solito porta ad una maggiore partecipazione al voto.
Probabilmente per fare un'analisi completa di questo preoccupante fenomeno bisognerà aspettare i dati sull'affluenza per il secondo turno delle elezioni, ma già da ora questo sembra essere un parametro che drammaticamente mina la base del nostro sistema di rappresentanza democratica.
L'ultima nota sulle liste, purtroppo negativa, è rappresentata dai 540 voti a Forza Nuova, che sommati a quelli per Fratelli d'Italia sono un 3,5 percento di tinte fosche - leggesi: nere - che si ammassano nel centro della civiltà bresciana.
Ed ora, infine, non posso che commentare il dato che ha concluso per me questa corsa elettorale, ma che, nonostante ciò mi ha molto rallegrato per la sua consistenza.
E cioè le 126 preferenze personali che ho ricevuto come candidato Consigliere Comunale.
126 voti mi si potrebbe dire che non sono tanti.
Mi si potrebbe dire che sono troppi.
Io mi fermo al sono molti.
E su questo non ho alcun dubbio.
Sono molti soprattutto se confrontati con quelli di altre persone e di altre liste, e sono molti pensando, ad esempio, che se fossero stati espressi per un candidato di altre liste questo avrebbe potuto con molta probabilità entrare davvero in Consiglio Comunale.
Sono molti se penso che altri personaggi che hanno utilizzato dei fondi economici ingenti e molto tempo a disposizioni si sono poco distanziati dal mio risultato.
Sono molti soprattutto se raccolti da uno studente diciottenne in una lista non tra le più votate.
Forse sono molti e basta, oltre ogni altra definizione.
Forse non basterà, ma ringrazio di cuore tutti coloro che, esprimendo la loro preferenza per me, hanno fatto capire che a Brescia la scuola è importante. Che a Brescia i giovani hanno bisogno di spazi nuovi. Che Brescia vuole cambiare.
Il mio impegno comunque non si ferma ora, ma continuerà supportando il Comitato Al lavoro con Brescia e, per quanto potrò, i suoi esponenti in Consiglio Comunale.
Grazie mille a tutti :)
marco castelli
Con Francesca Parmigiani
Con Isaac Scaramella
Studiando d'Annunzio per l'interrogazione del giorno successivo
(speravo di trovare Arcai per qualche ripetizione sulla biografia di questo poeta)
- si ringrazia Daniela Longinotti per le fotografie -